- I temi protesici introduttivi
- Preparazioni totali, impronte, provvisori
- Preparazioni parziali: le faccette
- Preparazioni parziali: gli intarsi
- Adesione e cementazione
- La funzione vista dallo gnatologo e dal protesista
- Digital Smile Design
- L’elemento implanto-protesico
- L’allungamento di corona clinica
Settings: GNATOLOGIA
Gnatologia con il metodo della kinesiologia applicata
Gnatologia con il metodo della kinesiologia applicata
AIGeDO 4° Corso Annuale di Formazione Continua: diagnosi e terapia dei disordini temporomandibolari
La diagnosi è il momento più nobile delle discipline mediche, e su questa si basa il successo delle strategie riabilitative. Il Corso Annuale 2022 di AIGeDO è articolato a livelli progressivi per consentire al discente di acquisire competenze teorico-pratiche di base per la diagnosi e la terapia dei DTM, anche nel contesto protesico e ortodontico. A un primo incontro webinar, in cui si apprenderanno i primi protocolli essenziali, seguiranno due incontri in presenza a Milano, in cui sarà possibile ascoltare gli approfondimenti a stretto contatto con i docenti e i tutor, e mettere in pratica immediatamente quanto acquisito, con particolare riguardo alla visita clinica, alla valutazione dell’ imaging e al bilanciamento delle placche occlusali. Al completamento del Corso, nell’ ultimo incontro presso la prestigiosa sede dell’ Università La Sapienza di Roma, ogni partecipante sarà chiamato a discutere una tesi finale: un breve lavoro scientifico o un caso clinico che gli consentirà di avviare l’iter per diventare socio attivo di AIGeDO. Grazie al prof. Carlo Di Paolo e al suo prezioso supporto scientifico, ai docenti e ai tutor che si avvicenderanno nel Corso, e all’ ospitalità della sede milanese di Dental Trey, vivremo insieme un’ esperienza formativa che trasformerà i dubbi in certezze che supporteranno immediatamente la vostra pratica quotidiana, nella consueta atmosfera cordiale e conviviale che non manca mai ai nostri eventi e lascia ai partecipanti un ricordo indelebile.
4 incontri
- 27 maggio 2022 – webinar
- 10/11 giugno 2022 – Dental Trey Milano
- 7/8 ottobre 2022 – Dental Trey Milano
- 19 novembre 2022 – Roma
Gnatologia e Principi base di Occlusione
- Il sistema masticatorio.
- Posizioni di chiusura.
- Registrazione di rapporti intermascellari.
- Arco Facciale.
- Montaggio in articolatore.
- Trasferimento dati tra studio e laboratorio.
- Montaggio incrociato e rimontaggio.
- Molaggio selettivo.
- Denti abrasi.
- Disfunzioni temporo-mandibolari.
- Diagnosi delle principali patologie.
- Trattamento di click e lock.
- Bite di ricattura, bite di Michigan, Bruxismo.
- Diagnosi disfunzionale.
- Aumento protesico della dimensione verticale.
Approccio Funzionale, Clinico e Strumentale in Protesi
Un’odontoiatria guidata dalla funzione consente una visione completa delle necessità del paziente e una programmazione terapeutica in armonia con le sue necessità.
Essenziale è l’analisi clinica del paziente: ascoltando l’anamnesi prossima e remota ed eseguendo semplici test clinici, è possibile formulare un sospetto diagnostico, inquadrarlo nel contesto generale e progettare un piano terapeutico gnatologico, protesico o ortodontico, da confermare successivamente acquisendo dati strumentali e programmando un trattamento spesso multidisciplinare, in cui le problematiche odontoiatriche e riabilitative devono integrarsi talora con importanti sollecitazioni di natura biomeccanica locale o extrastomatognatica, spesso esacerbate da sovraccarico di origine emotiva.
Con i test strumentali computerizzati è possibile misurare e registrare parametri funzionali utili all’identificazione e quantificazione dei fattori che concorrono a determinare lo stato patologico del paziente. In altri casi vengono evidenziate problematiche subcliniche, la cui slatentizzazione è utile per il raggiungimento della massima coordinazione di tutte le componenti del sistema locomotore.
Nel corso verranno forniti princìpi di valutazione clinica e strumentale che, in modo semplice e razionale, ci aiutano ad approcciare il paziente nel rispetto della sua funzione: occlusale, articolare, muscolare, posturale, riportando l’odontoiatra al ruolo centrale che gli spetta nel trattamento delle disfunzioni e nella riabilitazione dell’ apparato stomatognatico.
Prove pratiche fra i partecipanti, o su loro pazienti, anche in affiancamento con il proprio osteopata o fisioterapista di riferimento, consentiranno di mettere in atto immediatamente le basi razionali per la gestione della funzione in protesi e nel paziente disfunzionale.
Occlusione e relazione posturale
In questo corso ti insegno una sistematica per poter accedere a tutte le “informazioni” occlusali possibili. Costruirti un quadro diagnostico chiaro per poter procedere con una terapia occlusale ragionata, dalla conservativa alla protesi, dall’ortodonzia alla gestione dei disturbi dell’ATM. È la Clinica Kinesiologica che a me ha cambiato la vita, e sono certo la cambierà anche a te! E la postura? Con la Clinica Kinesiologica potrai affrontare con naturalezza e semplicità tutte quelle patologie posturali del paziente che nel tempo sono diventate croniche ricorrenti perché trattate da specialisti diversi tranne che dal dentista! Perché più spesso di quanto pensi la bocca è la causa (non riconosciuta) di dolori alla cervicale, dolori lombari, vertigini, ecc… Sarai In grado di programmare le più efficaci terapie occlusali e posturali!
Ti aspetto.
34°Congresso Nazionale AIGeDO
Il programma del Congresso è ricco e interessante e si inserisce nella linea scientifica dell’anno “conoscere per fare, from function to smile” che vuole sottolineare come solo attraverso il ripristino e il mantenimento delle funzioni stomatognatiche sia possibile dare e avere un sorriso dai nostri pazienti.
Il Congresso verrà inaugurato la mattina di venerdì 17 settembre e tutta la giornata è dedicata al tema: “I DTM: un problema con una soluzione multidisciplinare”, importanti relatori italiani ed internazionali, di varie discipline non solo gnatologiche, interverranno per chiarire i differenti aspetti e le varie interrelazioni che contraddistinguono questi quadri patologici per aiutare tutti noi ad affrontare e risolvere queste problematiche che presentano spesso complesse comorbidità.
Il Congresso continua sabato 18 settembre con un topic altrettanto importante: “La Gnatologia nel restauro dell’occlusione”. Anche su questo argomento famosi e prestigiosi relatori nazionali ed internazionali si confronteranno per fare il punto sugli aspetti protesici e ortodontici e per guidarci sul come ottenere un restauro estetico e gnatologicamente guidato dell’occlusione.
Vi aspettiamo numerosi a Roma per stringerci finalmente uniti in un grande, grande abbraccio gnatologico, buon Congresso a Tutti e a presto.
Dr. Carlo Di Paolo
Occlusione e relazione posturale
Ancora oggi, nonostante le numerose scuole di pensiero, l’occlusione, fra le nostre terapie, si rivela l’anello debole. Eppure dovrebbe essere l’obiettivo di tutte le nostre terapie! Per citare alcune situazioni cliniche: quando verifichiamo che in bocca “non c’è spazio” per i nostri manufatti, quando non c’è spazio magari solo da un lato della bocca, quando dobbiamo pianificare un lavoro protesico, quando dobbiamo pianificare un lavoro protesico su impianti … perché la prognosi del nostro lavoro dipende anche e molto da come “funzioneranno” i nostri manufatti nel tempo, quando un paziente riferisce un click/dolore all’ATM, quando dobbiamo pianificare un trattamento ortodontico. Come ci comportiamo? Possediamo un metodo di studio affidabile? Ancora oggi si lavora in modo arbitrario e, nonostante l’approccio diagnostico fatto di esami radiologici, la presa delle cere (siliconi o simili), delle impronte e dell’arco facciale, specialmente nei casi più complessi, si cerca alla fine di individuare parametri occlusali che soddisfino più i nostri occhi. Qualche volta, unitamente al parere/aiuto dell’odontotecnico, ci convinciamo che … si può fare. Di fatto al momento non disponiamo di strumenti così sofisticati da individuare con certezza gli indici occlusali quali ad esempio la dimensione verticale, il rapporto maxillo-mandibolare sul piano antero-posteriore e sul piano orizzontale-laterale. Al momento tutto ciò che possediamo nell’approccio al paziente, riconosciuto dalla comunità scientifica, è la diagnostica radiologica. Sarai però d’accordo anche tu che tale approccio non consente la gestione quotidiana dei nostri pazienti.
La Gnatologia esiste? E la relazione con la Postura?
Quando esegui dei restauri.
Quando cementi o avviti dei manufatti protesici.
Quando esegui un trattamento ortodontico.
L’occlusione, è un aspetto che certamente consideri, ma come?
Il metodo che utilizzi durante la fase diagnostica, nel corso delle terapie e in seguito, durante i controlli, è affidabile?
Oppure la Gnatologia la limiti ai casi cosiddetti gnatologici?
Quando ti capita un paziente disfunzionale, lo invii dallo gnatologo?
Nel frattempo proponi un bite? A proposito… bite o non bite?
E la Postura?
Sono tutte chiacchiere? Cose da stregoni?
Caro collega, se nonostante i numerosi libri e corsi, ritieni la materia ancora imprendibile, ti invito a trascorrere una serata assieme. Ti illustrerò il metodo che utilizzo oramai da 19 anni.
Metodo di studio dell’occlusione e delle patologie posturali correlate, che ha cambiato completamente la mia pratica quotidiana.
Intanto, ti faccio una domanda: da quale lato mastichi? Prova anche a chiederlo ai tuoi pazienti. Vedrai che confusione, ma vedrai, il problema è proprio questo!
La Gnatologia esiste? E la relazione con la Postura?
Quando esegui dei restauri.
Quando cementi o avviti dei manufatti protesici.
Quando esegui un trattamento ortodontico.
L’occlusione, è un aspetto che certamente consideri, ma come?
Il metodo che utilizzi durante la fase diagnostica, nel corso delle terapie e in seguito, durante i controlli, è affidabile?
Oppure la Gnatologia la limiti ai casi cosiddetti gnatologici?
Quando ti capita un paziente disfunzionale, lo invii dallo gnatologo?
Nel frattempo proponi un bite? A proposito… bite o non bite?
E la Postura? Sono tutte chiacchiere? Cose da stregoni?
Caro collega, se nonostante i numerosi libri e corsi, ritieni la materia ancora imprendibile, ti invito a trascorrere una serata assieme. Ti illustrerò il metodo che utilizzo oramai da 19 anni.
Metodo di studio dell’occlusione e delle patologie posturali correlate, che ha cambiato completamente la mia pratica quotidiana.
Intanto, ti faccio una domanda: da quale lato mastichi? Prova anche a chiederlo ai tuoi pazienti. Vedrai che confusione, ma vedrai, il problema è proprio questo!
Approccio multidisciplinare, come impostare il rapporto professionale con l’osteopata
Nel corso della relazione verranno affrontati i quattro argomenti fondamentali da considerare nell’approccio funzionale al paziente. Verrà illustrata la procedura clinica e strumentale per procedere nel rispetto della articolazione temporomandibolare, dell’occlusione, dell’attività muscolare e della postura corporea, con note finali di odontoiatria sportiva.
L’incontro è previsto martedì 6 luglio 2021 dalle 10.30 alle 13.00
I disordini temporomandibolari: dalle evidenze alla pratica clinica
Negli ultimi anni, sulla base delle sempre più solide evidenze scientifiche in merito, l’approccio clinico ai disordini temporomandibolari (TMD) è progressivamente mutato, evolvendo verso orientamenti
medically-based e abbandonando il vecchio paradigma occlusale. I TMD sono oggi considerati a tutti gli effetti dei disordini muscolo-scheletrici che richiedono un complesso inquadramento disciplinare nell’ambito della
diagnostica differenziale del dolore orofacciale. Ciononostante, alcuni approcci occlusally-based fondati su teorie palesemente errate sembrano garantire discreti successi in ambito terapeutico e i motivi di questo e altri
contraddittori riscontri osservabili nella quotidiana gestione dei pazienti con TMD meritano di essere approfonditi.
II corso consterà di una parte teorica, volta a discutere le attuali evidenze scientifiche nella clinica dei TMD e Ia possibilità di integrarle nella pratica quotidiana, e di una parte pratica su pazienti.
In quest’ultima, i partecipanti al corso si eserciteranno in prima persona con manovre diagnostiche e interagiranno con il relatore in ambito terapeutico durante l’esecuzione di interventi di artrocentesi dell’ATM,
di gestione mediante placche occlusali e di approcci di counseling e/o fisioterapici. I partecipanti potranno avvalersi del corso per discutere le proprie esperienze cliniche e trattare i propri casi.
L’obiettivo del corso è quello di proporre ai partecipanti un solido background scientifico sul quale fondare Ia propria attività clinica e di fornire risposte ai numerosi quesiti che ancora caratterizzano Ia materia dei disordini temporomandibolari, spesso fondata su miti che non hanno superato Ia realtà della evidence-based medicine.
I disordini temporomandibolari: dalle evidenze alla pratica clinica
Negli ultimi anni, sulla base delle sempre più solide evidenze scientifiche in merito, l’approccio clinico ai disordini temporomandibolari (TMD) è progressivamente mutato, evolvendo verso orientamenti medically-based e abbandonando il vecchio paradigma occlusale. I TMD sono oggi considerati a tutti gli effetti dei disordini muscolo-scheletrici che richiedono un complesso inquadramento disciplinare nell’ambito della diagnostica differenziale del dolore orofacciale. Ciononostante, alcuni approcci occlusally-based fondati su teorie palesemente errate sembrano garantire discreti successi in ambito terapeutico e i motivi di questo e altri contraddittori riscontri osservabili nella quotidiana gestione dei pazienti con TMD meritano di essere approfonditi.
II corso consterà di una parte teorica, volta a discutere le attuali evidenze scientifiche nella clinica dei TMD e Ia possibilità di integrarle nella pratica quotidiana, e di una parte pratica su pazienti. In quest’ultima, i partecipanti al corso si eserciteranno in prima persona con manovre diagnostiche e interagiranno con il relatore in ambito terapeutico durante l’esecuzione di interventi di artrocentesi dell’ATM, di gestione mediante placche occlusali e di approcci di counseling e/o fisioterapici. I partecipanti potranno avvalersi del corso per discutere le proprie esperienze cliniche e trattare i propri casi. L’obiettivo del corso è quello di proporre ai partecipanti un solido background scientifico sul quale fondare Ia propria attività clinica e di fornire risposte ai numerosi quesiti che ancora caratterizzano Ia materia dei disordini temporomandibolari, spesso fondata su miti che non hanno superato Ia realtà della evidence-based medicine.
Estetica e Funzione nelle Riabilitazioni Complesse: Corso di Gnatologia secondo la filosofia della scuola di Vienna del Prof. Rudolf Slavicek, tecnica OMRT BASSETTI
Il corso è rivolto al dentista generico, al protesista e/o all’ortodontista che vogliano introdurre nella loro pratica quotidiana l’approccio gnatologico, una corretta gestione della dimensione verticale e della posizione mandibolare.
Il suo scopo è quello di trasmettere nozioni teoricopratiche per effettuare la diagnosi ed impostare il successivo piano di trattamento iniziale su pazienti disfunzionali e non, sulla base dei concetti della Scuola di Vienna del prof. Slavicek.
Ad una prima fase teorica faranno seguito lezioni pratiche eseguite sui corsisti, per consentire l’applicazione di quanto appreso. Questo approccio permetterà altresì di trattare l’aspetto funzionale di casi complessi senza trascurare il Conseguente aspetto estetico, oggi tanto richiesto dai pazienti ma non sempre garantito dai dentisti nel rispetto di una adeguata funzione e durata. Al corso base faranno seguito ulteriori corsi di approfondimento che consentiranno l’ampliamento dei concetti acquisiti negli indirizzi protesico, implantoprotesico, ortodontico (con tecnica MEAW del prof S. Sato) e multidisciplinare.
Infine il percorso formativo potrà essere completato con un corso di ceratura sequenziale per clinici ed odontotecnici. Tutte le fasi che prevedono una esecuzione pratica saranno sviluppate (condotte) dal relatore su uno o più corsisti.
Approccio funzionale, clinico e strumentale. Problem solving di situazioni critiche – Terzo Modulo
Riorganizzare l’occlusione in protesi e gestire il sovraccarico
Impronte analogiche Vs. virtuali. Prove pratiche.
Articolatore analogico Vs. virtuale: indicazioni e limiti.
Condilografia. Arco facciale virtuale.
Riutilizzo delle rilevazioni intermascellari precedenti o esecuzione di nuove.
Impostare l’articolatore individuale con le cere.
Esecuzione e bilanciamento clinico e strumentale di Mock-up diretto funzionalizzato su 3 partecipanti.
Approccio funzionale, clinico e strumentale. Problem solving di situazioni critiche – Secondo Modulo
Razionale per l’utilizzo delle valutazioni strumentali
Come utilizzare l’ elettromiografo e la pedana stabilometrica.
Indicazioni e limiti.
Protocolli teorici e prove pratiche tra i partecipanti o su paziente da loro invitato.
Lettura e interpretazione dell’esame.
Consegna delle placche occlusali e bilanciamento sotto controllo strumentale, con apposito kit di frese Komet che resterà al corsista.
Approccio funzionale, clinico e strumentale. Problem solving di situazioni critiche – Primo Modulo
Quattro passi per la funzione stomatognatica e un salto nello sport
Approccio semplificato a segni e sintomi del paziente disfunzionale e sportivo.
Come gestire cefalea tensiva e dolore miogeno, rumore articolare, limitazioni del movimento mandibolare, in contesto multidisciplinare. Protezione e armonizzazione del gesto atletico attraverso mouth-guard e bite sportivo.
Impostazione di base per un approccio funzionale integrato.
Visita e cartella clinica semplificata.
Impronte e arco facciale.
Gessatura.
Sistemi di rilievo dell’ occlusione: cere, Easy Bite, siliconi, Leaf-Gauge.
Esercitazioni pratiche tra i partecipanti o su paziente invitato dagli stessi.
Prescrizione di una placca occlusale per ogni partecipante, che sarà consegnata nel secondo modulo. I corsisti devono presentarsi con i modelli della loro bocca (o di quella del paziente) con zoccolatura sottile pronta per gessatura su articolatore.
I disordini temporomandibolari: dalle evidenze alla pratica clinica
L’obiettivo del corso è quello di proporre ai partecipanti un solido background scientifico sul quale fondare la propria attività clinica e di fornire risposte ai numerosi quesiti che ancora caratterizzano la materia dei disordini temporomandibolari, spesso fondata su miti che non hanno superato la realtà della evidence-based medicine.
Corso di gnatologia pratica
La conoscenza della gnatologia è fondamentale perché si occupa della funzionalità del sistema masticatorio e ciò rappresenta il principale obiettivo di ogni riabilitazione protesica od ortodontica. In particolare in protesi, dove una efficace collaborazione tra clinico e odontotecnico è indispensabile, è necessario che l’odontoiatra possieda solide basi gnatologiche per poter fare una corretta diagnosi e saper dirigere e verificare il procedimento operativo in tutte le sue fasi. L’impostazione del corso è teorico-pratica, perciò più che gli aspetti teorico-accademici saranno approfondite le modalità operative da attuare nella pratica quotidiana non basandosi su le classiche “leggi” della gnatologia, che non hanno mai mostrato la loro completa validità scientifica, bensì sull’osservazione della fisiopatologia masticatoria mediata dalla esperienza maturata nel trattamento dei pazienti disfunzionali. Il corso è aperto ad odontoiatri ed odontotecnici perché comuni conoscenze e modalità operative condivise rappresentano più che un auspicio un importante obiettivo.
Semplicemente Occlusione e Postura
Ancora oggi, nonostante le numerose scuole di pensiero, l’occlusione, fra le nostre terapie, si rivela l’anello debole. Eppure dovrebbe essere l’obiettivo di tutte le nostre terapie! Per citare alcune situazioni cliniche: quando verifichiamo che in bocca “non c’è spazio” per i nostri manufatti, quando non c’è spazio magari solo da un lato della bocca, quando dobbiamo pianificare un lavoro protesico, quando dobbiamo pianificare un lavoro protesico su impianti …perché la prognosi del nostro lavoro dipende anche e molto da come “funzioneranno” i nostri manufatti nel tempo, quando un paziente riferisce un click/dolore all’ATM, quando dobbiamo pianificare un trattamento ortodontico. Come ci comportiamo? Possediamo un metodo di studio affidabile? Ancora oggi si lavora in modo arbitrario e, nonostante l’approccio diagnostico fatto di esami radiologici, la presa delle cere (siliconi o simili), delle impronte e dell’arco facciale, specialmente nei casi più complessi, si cerca alla fine di individuare parametri occlusali che soddisfino più i nostri occhi. Qualche volta, unitamente al parere/aiuto dell’odontotecnico, ci convinciamo che …si può fare. Di fatto al momento non disponiamo di strumenti così sofisticati da individuare con certezza gli indici occlusali quali ad esempio la dimensione verticale, il rapporto maxillo-mandibolare sul piano antero-posteriore e sul piano orizzontale-laterale. Al momento tutto ciò che possediamo nell’approccio al paziente, riconosciuto dalla comunità scientifica, è la diagnostica radiologica. Sarai però d’accordo anche tu che tale approccio non consente la gestione quotidiana dei nostri pazienti. Non basta, non è sufficiente.
I disordini temporomandibolari: dalle evidenze alla pratica clinica
L’obiettivo del corso è quello di proporre ai partecipanti un solido background scientifico sul quale fondare la propria attività clinica e di fornire risposte ai numerosi quesiti che ancora caratterizzano la materia dei disordini temporomandibolari, spesso fondata su miti che non hanno superato la realtà della evidence-based medicine.
Gnatologia e principi base di occlusione applicati alla pratica clinica quotidiana
Il sistema masticatorio.
Posizioni di chiusura.
Registrazione di rapporti intermascellari.
Arco Facciale.
Montaggio in articolatore.
Trasferimento dati tra studio e laboratorio.
Montaggio incrociato e rimontaggio.
Molaggio selettivo.
Denti abrasi.
Disfunzioni temporo-mandibolari.
Diagnosi delle principali patologie.
Trattamento di click e lock.
Bite di ricattura, bite di Michigan, Bruxismo.
Diagnosi disfunzionale.
Aumento protesico della dimensione verticale.
La Gnatologia esiste? e la relazione con la Postura?
Sulle seguenti considerazioni …. Dicono che tanto il problema, nel tempo, comunque migliora, anche se non fai niente… Dicono che spesso il bite ha più un effetto placebo Dicono che è vietato procedere a terapie riabilitative invasive, molaggi selettivi e/o trattamenti protesici, aventi come obiettivo, il miglioramento della patologia a carico delle ATM. Dicono che la relazione fra ATM e occlusione non è dimostrata scientificamente Dicono che la relazione fra occlusione e postura non esiste
Sulla base di questi 5 cardini sui quali poggia il “diffuso”,“moderno” e “BLINDATO “concetto gnatologico“, Nasce il mio desiderio di divulgare un metodo di studio che invece permette di comprendere in modo chiaro e inequivocabile:
la Patologia Occlusale la Patologia dell’ ATM la relazione dell’Occlusione con la Postura di decodificare parametri biologici per noi fondamentali La dimensione verticale, la posizione della mandibola rispetto al mascellare superiore, La patologia posturale, quando QUESTA dipende dall’occlusione.
Il metodo consente una risposta chiara alle domande ansiogene del dentista: bite o non bite? Il bite, sull’arcata superiore o sull’arcata inferiore? Questa benedetta “centrica”…..qual è? Sono sicuro di averla trovata? Ho registrato correttamente la mia Chiave Occlusale? ..
Full Immersion in Occlusione, pianificazione e piano di trattamento in riabilitazione orale adesiva
Concetti di Controllo Totale in Riabilitazione Orale Adesiva. Diagnostica e Pianificazione nel la Clinica Quotidiana. Occlusione in Riabilitazione Adesiva: Quali sono le differenze. Ceratura diagnostica: Le sequenze di laboratorio. Pianificazione Digitale in Odontoiatria Estetica: praticità per la clinica e i llaboratorio. Importanza del mock-up da un punto di vista estetico e funzionale. Mock-up digitale e sua applicazione. Dispositivi deprogrammatori occlusali: quando è necessario il loro utilizzo. Relazione Centrica: quando è da utilizzare. Dimensione Verticale di Occlusione: la chiave in riabilitazione minimamente invasiva. Protocollo clinico per il trattamento di pazienti che necessitano di riabilitazione orale. Come iniziare un caso di riabilitazione adesiva. Sequenza clinica in riabilitazione orale adesiva. Tipi di usura dentale e influenza nel piano di trattamento Passo a passo in riabilitazione orale adesiva: la sequenza clinica e di laboratorio. Presentazione di casi clinici mostrando quel che sono i concetti attuali La ceramica in riabilitazione minimamente invasiva: Laminati, faccette e corone ” full veneer: quando utilizzare ciascuna modalità Controllo clinico e longevità.